Al risveglio non troverai i confini

17.12.2019

Poiché hai imparato a immaginare, i confini ti appaiono più stretti di quanto li avevi mai sentiti, ti stringono come un nodo nella gola che non ti lascia respirare, ti graffiano senza sosta e le ferite non si rimarginano.

Poiché hai toccato l'ultima pietra che si affaccia sul Mare, i confini si sono rivelati come carcerieri che ti hanno tenuto tra morbidi cuscini e ti hanno prosciugato con lentezza, per farti stare più a lungo possibile nella gabbia pensando di essere a casa.

Poiché hai sognato di essere un fiore, il fuoco del Cielo ti ha trasformato in un bosco, affinché tu potessi sentire la vera comunità che si muove e si com-muove al di sotto e al di sopra delle apparenze.

E tutto il tempo che hai trascorso tra quelle pareti strette dell'inganno, della menzogna e della manipolazione, lo hai ancora scritto sul corpo, come una mappa delle tue vie di fuga, come ponti improvvisati tra gli argini cangianti delle tue gambe, fatti da gocce di pioggia arcobaleno, custoditi come gemme nelle montagne delle tue spalle, come tesori che riposano tra le onde del tuo sangue, aspettando solo di essere scoperti. 

Un giorno hai cominciato a disubbidirti, a non credere ai tuoi stessi decreti, ai tuoi giudizi, hai cominciato a disertare la guerra che tu stessa avevi creato per combatterti e vincerti. Ora sei in ginocchio a vomitare le tue stesse armi, e ti sorprendi che ora puoi comprendere e accettare solo il linguaggio della compassione. 

Il fuoco ti permette di avvicinarlo, affinché tu possa trasformare  il veleno dei tuoi denti ereditati.

La notte che ci siamo incontrate non avevi più impronte da seguire, e non ricordavi quale era il sogno che ti aveva liberato. Vagavi assetata e affamata come uno spettro di palude, ma quando mi hai trovata hai riconosciuto il silenzio senza eguali della vetta.

 Per questo ci siamo addormentate insieme nel cerchio perfetto del Sole e al risveglio non hai più trovato i confini.