Antigone

04.11.2025

La tua voce risuona al di sopra del rumore nero come la pece che oscura il cielo. La tua voce è limpida, arriva per contrasto, come il fulmine che tutto illumina per un istante. 
Emerge come un'isola nel mare, e d'improvviso non è piu vento ma terra. 
E senza esitare approdo a te e tu diventi porto e rifugio.
Il senso che va alla deriva nel tempo che inganna, le parole smembrate e ricomposte come armi, la minaccia che crea una realtà che prima non c'era: tutto questo è una tempesta che strappa i veli delle illusioni, poco più in là, in mare aperto.
Ma io resto al riparo nel tuo porto, ad osservare le stelle che tessono trame grandiose sopra i nostri cuori abissali, il mio vascello sa aspettare.
Aspettiamo il tuo segnale Antigone, l'antica dignità che non si può corrompere  è quella luce che brilla sotto il mare, che respira sotto gli alberi piu antichi della foresta e sta tornando, sta tornando alla coscienza collettiva.