Cerchi nell'acqua

18.12.2018

Sento il tuo respiro mentre guardi l'acqua contemplando lo spirito mutevole del fiume, che si mostra ai tuoi occhi umani con tutta la sua delicata insondabilità. Nel tuo soffio c'è il colore argento con cui l'anima ha ricucito la lacerazione che ti separava dal sentirti, dal considerarti un'Essere di luce. Impercettibile e luminoso argento lunare, che mi ricorda l'impulso con cui abbiamo scelto di nascere. E mentre accorci ogni distanza e lo spirito del fiume ti circonda con i suoi ampi spazi di vita, io posso avvicinarmi e posarmi sulle tue dita, come un grumo discreto di rugiada. 

Anche se non ti accorgi delle mie maestose ali, io abito completamente quel piccolo istante in cui ti apri per cercarmi. Perché in questo nostro incontro-ascolto i mondi che conosciamo si sgretolano e tornano a ricostruirsi incessantemente, come vele di un veliero che solca i cieli. Mi nutro dei tuoi silenzi, mi sospendo e mi dedico a contare i lunghi rami che fanno incontrare le piume e i sogni. Ti nutri del mio sussurro, dei cerchi che si creano nell'acqua, del movimento ininterrotto che ti riporta sempre alla superficie, alla soglia tra la coscienza e l'incertezza del tuo lento divenire.

Dondoli sulla riva, perché senti che sta per accadere ciò che hai aspettato per tanto tempo, come quando eri bambina e mi potevi vedere con forme di animali e di luminose creature dagli occhi chiari. Ora sai che ciò che vedi fuori è solo il riflesso della tua Verità, sei diventata una viaggiatrice di mondi interiori e con tenacia e scaltrezza sopravvivi alle paludi seminando intenzioni dai profumi intensi.

Sta per accadere, e poi senza preavviso accade, che il fiume finalmente si riveli e parli, dicendoti che non c'è abisso senza superficie e che il giorno in realtà non muore mai... quando il Sole si nasconde, il giorno continua a scintillare dentro ai tuoi paesaggi, agli spazi immensi che abita la tua anima nomade.

Sì, se il giorno non muore mai, allora naviga la notte che ti traghetta da uno stato di coscienza a un'altro, da un sistema di credenze verso la libertà di ciò che non può definirsi. La notte che ti permette di comprendere la luce, mentre alimenta con il ghiaccio siderale i suoi mille soli.