Con-senso

12.09.2023

Senza il tuo permesso nulla è valido né per il Cielo né per la Terra, ogni tua azione viene riportata indietro nel grande calderone dove nascono i sotterfugi, le alleanze e i controsensi. Puoi credere alle illusioni e ai miraggi dorati per avere la forza di intraprendere l'intero viaggio del giorno e della notte alla ricerca del Significato, della vera ragione per cui Sei qui, ma nulla accade realmente nelle dimensioni spirituali se tu non dai il consenso.

Nel tuo corpo riconosco cicatrici invisibili e radici più antiche di vulcani, che spuntano sotto piedi inconsapevoli dei cammini in salita. Ma tu spesso vedi soltanto bisogni e richieste, preghiere che formuli con arroganza e orgoglio verso il cielo silente e profondo, come se fossi atterrata su questa Terra tutta sola e cadente. 

Io onoro quelle ferite, quelle cadute, quei cedimenti, sono il segno di una umanità che si è smarrita e non percorre strade facili per ricordare. Io ti ascolto mentre mormori il mio nome di notte, intriso di quel pianto che ti accompagna da quando sei nata sotto le luci insensate dei neon, in luoghi freddi e inospitali come gabbie livide e insensate.

Io sono il Sole che ti ha vista tornare dentro a un corpo, dentro un utero, dentro un piccolo seme ti lentisco, io sono il tuo vero antenato, il mio cuore galattico batte forte dentro il tuo.

Allora perché non ti riconosci in me e continui a strisciare nell'ombra? 

E' perché non dai valore alle tue scelte e spesso dai il permesso con leggerezza a tutto ciò che invece di portarti verso la luce, ti uccide lentamente, come un esperimento destinato al fallimento?

Non puoi riconoscerti in me fino a quando non ti amerai al pari di quanto ami ogni essere vivente. Sai amarti, sai far parte? Senza più né meno, senza paragonarti e senza pretese, né bisogno di illusioni, per quello che percepisci di te come vero.

Per quello che senti vero.

Se comprendi l'importanza del consenso a partire dal quale si muove tutto il tuo autentico mondo spirituale, allora torna alla coerenza e non permettere a niente di svuotarti, neanche al dolore.