Emergo dal vuoto

19.01.2021

In fondo all'oscurità, se la setacci, se la percorri come si naviga un grande mare, se sei disposta a percorrere lunghe distanze, troverai sempre una Luce diffusa a guidarti, ad aprirsi e dipanarsi sotto i tuoi piedi creando fili e intrecci su cui camminare. Puoi diventare una Camminatrice dell'ignoto e sentire che i tuoi passi non appartengono né alla notte né al giorno, ma disegnano una geometria che ti salva dalla manipolazione che separa negli opposti.

Se vuoi rimanere intera proteggi quelle radici che si nutrono di buio e di silenzio, e cercano sempre più profondità, crescendo verso il cuore della terra per spingere la Vita verso il cielo. Il nutrimento che dona la Madre Oscura ad ogni Anima è infinito e si realizza nella manifestazione del fiore che porta in superficie l'Essenza che non vedi.

Senza l'Essenza la vita svanisce, è un profumo che si crea prima di venire al mondo per portare la propria qualità di luce. E quando arriverò da te, nel cuore di una fredda notte d'inverno, mi riconoscerai perché il mio profumo ti desterà dal torpore del sonno, e guardando le tue dita sottili non distinguerai più l'oscurità del bosco dal sogno luminoso che l'ha concepito.

Io emergo dal vuoto, e abito gli spazi intermedi tra gli opposti che tu prendi come punti cardinali nel tuo viaggio, per non perderti. Eppure proprio così hai finito per smarrire la tua vera Natura, che è quella di creare a partire dal Nulla. 

Invece di accumulare, disperdi. Invece di riempire, svuota. Invece di cercare di comprendere, crea. Così potremo insieme attraversare il passaggio stretto, quello da cui non passano i corpi che hanno dimenticato di essere fatti di fango e di mirra, di rugiada e di nodi, di piume e di pietre.

Se mi cerchi dove c'è tanta luce non mi vedrai. Se mi aspetti mantenendo il corso binario dei tuoi giorni, non avanzerai. Ma puoi accorgerti di ciò che emerge spontaneo dal lago del tuo cuore e farti sorprendere dalla semplicità del Divino.