Essere non Fare

07.09.2021

Ti muovi sulla soglia tra i mondi da molto tempo: hai colto le spine insieme ai frutti e hai assaggiato la terra dolce del bosco, senza ferirti. Sei cresciuta insieme alla foglia aperta che beve la pioggia e sei entrata nell'incanto del vento che nasconde la sua origine, senza perderti. Così oggi non sei più quella che sei stata e invece di affannarti a guardare indietro hai fretta di vedere cosa c'è più avanti. Perché in te oggi c'è una nuova urgenza e non è quella del chiedere, dell'ottenere, dell'avere, non è l'urgenza del fare ma la sete di Essere.

Quella sete si è risvegliata perché hai ricordato i deserti che hai attraversato, le strade polverose che ti hanno allontanato da te, dalla tua verità, i miraggi e le illusioni a cui hai creduto, i lunghi giorni tutti uguali dove esistevi solo in relazione al tuo fare.

Sei stata schiava? Sai cosa vuol dire esserlo? Credi che sia solo una metafora, un simbolo della storia del genere umano o una realtà ben concreta del tuo Essere?

Eppure ti sei mossa per anni con catene invisibili, pesanti come corde bagnate, pesanti, viscide e corte come un guinzaglio per la tua anima profonda, e le hai portate come un abito leggero che qualcuno ti aveva cucito addosso.

Tu e la tua grande forza ben sprecata, che hai creduto per tanto tempo alla durezza come un valore e alla crudeltà come una necessità per sopravvivere, ora puoi comprendere che la forza è ben altro, qualcosa che ha a che fare con la bellezza, la luce tra le foglie, la vulnerabilità, la capacità di essere cangiante.

Ora che non puoi non dire no, finalmente esce da te quel liquido nero e denso che non ti faceva percepire cosa veramente ti circonda, finalmente ti alleggerisci e cominci a sentire. Sì è proprio il sentire la forza dell'Essere, che non ha bisogno di di-mostrare né di-laniare. 

Il Sé è un esempio per il proprio cammino e non ha bisogno di seguaci ma di seguire. L'Essere è ciò che è davanti, è già immerso in tutta la freschezza che non hai ancora abitato, esiste in tutta la semplicità che non hai mai raggiunto. Ora lo stai conoscendo come è veramente: indivisibile, indiviso, unito a tutto ciò che vibra.

Poiché ciò che vibra è vivo e ciò che è vivo nasce libero, benedico la tua volontà anima antica che ti permetterà di affrancarti dalla frequenza della separazione e dell'insensibilità.