Ciò che tutto pervade

25.04.2023

Vai in cerca come un viandante di quell'essenza sottile di cui sono composti gli angeli, i sogni, le lucciole, la certezza del cammino, gli occhi impavidi del gufo, il chiaroscuro delle nuvole, il silenzio del cardo. 

Cercando, a tratti ti sei trovata e a tratti ti sei persa o di nuovo ri-scoperta. Oggi sei solo più consapevole che il tempo che ti è concesso è un dono e che è tua responsabilità ciò che ne fai.

Sei uscita dalla colpa e dalla brama e hai percorso il deserto, a denti stretti, a piedi nudi. 

Al di là dell'orizzonte hai incontrato la tua solitudine, nell'immensa notte stellata e, scaltra, l'hai interrogata. "Sono un mantello che ricopre la bellezza", ti ha detto, e da allora non ti sei più sentita sola.

Ora il vagare non è un fuggire piuttosto un pervadere, è il principio stesso della vita che vaga per conoscenza, per seminare e trasformare, per raccogliere e onorare. E' l'in-soffio, l'in-spiro, il fuoco senza fiamma.

Credi che sia possibile portare il Cielo nella Terra? 

Plasmare con quel soffio caldo la materia inerte, perfino la fredda morte?

Da quando hai lasciato il tuo mondo ordinato, ordinario e precario ti stai avvicinando alla Verità, sì, perché le distanze cambiano come le onde del mare e la realtà non è più fuori da te, ma la percorri con un veliero interiore.

Non ti accontenti più di ciò che riflette la superficie, ora sei disposta a scalfirla e a rompere il ghiaccio della crudeltà. Sei disposta a addentrarti in acque sconosciute, fuori dalla menzogna, con il tuo piccolo soffio che gonfia le vele.

Oggi la differenza nel tuo viaggio la fa il tuo fuoco, ossia l'intimità con la creazione, l'eternità di questo istante in cui ti senti amata, protetta, infinita, molteplice, unita. E puoi fiorire.