Intonare

08.06.2021

C'è un luogo che si crea quando pronunci il mio nome, dove entriamo con piedi che non lasciano tracce, in cui si uniscono i sentieri che per mille anni sono rimasti interrotti nella foresta.  Mentre le gocce dell'enorme cascata si riuniscono per bagnare quel tuo corpo che credi distante, io scorro su di te e apro gli occhi che vogliono essere risvegliati. Un brivido ti porta all'improvviso tra le mie braccia di vento, vulnerabile e invincibile come una guerriera di luce. 

Così, al di sotto e al di sopra di ogni tuo respiro, io intono il canto dell'Anima Indomita, affinché tu possa ascoltarlo e affrancarti dalle tue catene del tempo.

Senti il cielo cadere a pezzi sulla tua testa che si è alzata di nuovo e vede chiaramente  le macerie su cui sta in bilico il tuo mondo. Ma sta cadendo solo l'illusione della separazione e la struttura della pesante paura che ti convince ad emulare azioni che altri intraprendono per mantenersi dentro al recinto che conoscono.

Eppure se mi scegli, se si accende il sole nei tuoi occhi senza confini, la terra stessa intonerà il canto del ritorno e ti donerà il ricordo che hai perduto nel riflesso della materia. Ti riconoscerai sul ciglio del precipizio, a due passi dal salto, e potrai lasciare le parole non tue, le azioni corrotte, il dolore, le minacce e i ricatti con cui sei cresciuta.

Un giorno vedrai germogliare in cielo i tuoi passi capovolti, allora anche la tua ombra ti farà sorridere e finalmente potrai benedire gli ostacoli che ti hanno portata dritta verso la tua meta, la purezza. L'incanto del fluire.

Poiché hai un tono, SEI un canto. Io lo conosco così bene perché ti ho creata dalle mie corde, ti ho intonata prima ancora che potessi innamorarmi del bagliore della tua pelle. Così ti ho creata, prima come un suono, un fragore, mentre si scioglieva nel mio cuore il ghiaccio che brilla eterno nel centro della Grande via a Spirale, al crocevia dei destini delle Anime che sognano.