Itinerante

26.07.2022

Ti avventuri nella selva sconosciuta senza più paura, i tuoi piedi sono più svelti ora, sentono il fuoco che avanza e sanno che ogni passo è una scelta. E' la nonna foresta che ti chiede l'acqua, perché lei ha prosciugato le sue lacrime quando hanno abbattuto l'albero guardiano. "Se dai da bere ad ogni pianta con la sorgente del cuore anche una sola goccia può calmare la nostra sete", ti dice cantilenando una voce.

La tua anima cangiante come nuvola porta la pioggia, a patto che nel fiume ininterrotto che è la vita tu non crei paludi per ritardare il momento in cui arriverai all'oceano.

Prima sentine l'odore ed entra nella gratitudine, e se ti smarrisci tra i segni trafugati, trasfigurati e traditi, diventa rana che invoca senza sosta, conosci quel suono? Non è il suono del bisogno ma della purezza. E' la purezza è ciò che ti solleva dai tuoi pesi e ti permette di sentire.

Il coraggio non è resistenza ma risonanza, se resisti diventi dura, diventi rigida come l'inverno. Se risuoni diventi vibrante e chi vibra a volte c'è e a volte no. Diventi come il Vento. Perché così è la realtà dell'Essere, è per-corso, è continente itinerante.

Corri via allora, non fermarti più, è il momento di fluire, è il momento di conoscere come l'acqua canta in te, riconoscere il tuo nome, onorarlo e non limitarti a limitare.

Sulla soglia del segreto che cerchi di svelare la porta si richiuderà se non torni alla semplicità, se non torni a dare ciò che ti viene richiesto, se non poni le tue mani a conca, se non ti ricordi com'è umida la terra fertile, com'è umile....

Se il fiorire è l'avventura, l'addentrarsi è la notte e il sole che rinasce è la tua bocca in estasi.