La cintura di Ara

07.02.2023

Un tempo i tuoi fianchi erano adornati da piccole luci che giorno e notte brillavano tenendo svegli gli angeli guardiani. Erano come tanti campanelli che, sfregati dalle dita del vento, ripetevano suoni circolari, preghiere, invocazioni, affinché il tuo passo dondolante portasse la calma, la gioia, l'appagamento alla terra. 

Poiché i tuoi vasti orizzonti non si potevano rinchiudere in gesti, né in rotte ripetute, era solo il tuo cammino a dirigere la coscienza verso l'impalpabile, l'indicibile, l'inaudibile.

Un tempo quindi tu ballavi sopra le stelle di Ara, e la tua danza teneva a bada tutti i demoni, incantati da quella magia che non si può riprodurre, né rubare, che è il vento solare sprigionato dai tuoi sogni. 

Il fumo del mirto ti rendeva ebbra, e così nel tuo petto si creava il nido perfetto per accogliere una nuova anima.

Ma il tempo oggi ti è nemico, poiché è schiavo di idoli senza terra e di strumenti di tortura che spingono al cupo sonno senza ritorno.

Sotto l'orizzonte si nascondono ora le stelle dell'Altare, ciò significa che è sotto la cintura che devi muovere la tua acqua e ridare al serpente le sue ali.

E' solo capovolta l'immagine quando è riflessa, quindi leggi al contrario le lettere del tuo nome e torna a rimetterti in piedi su Ara.

Manderò i miei cavalli a far crollare la fortezza che ti ha visto nascere prigioniera e ti ha tolto l'avventura dell'orizzonte. 

Nessuna anima lunare dovrà soffrire più la sete.