La distanza dal cuore

17.09.2019

La scure cieca che abbatte l'albero della vita, l'indifferenza della macchina, i nodi delle maglie con cui l'energia viene (co)stretta e rinchiusa, pensando di poterla controllare, quella è la distanza dal cuore. Così si misurano le ere, le lunghe tappe di quell'Amore che non riconosci eppure è la tua Origine, che per abitarti e generarti infrange attimo dopo attimo, molecola dopo molecola, tutte le barriere che gli Esseri Separati non cessano di costruire attorno a te, dentro di te e insieme a te.

Prova a vederla così: c'è una grande onda che si è arrotolata nelle profondità del mare sognandoti e ha la forza di mille lune per arrivare fino a te e trasformarti, nel movimento incessante delle stelle. Ma piccoli castelli di sabbia, di cemento, di metallo costruiti da cuori senza nomi, senza volti, che hanno perduto il perdono, il vento e il colore dell'alba, hanno la presunzione di frapporsi e di creare distanza tra te e la dolcezza dell'acqua. Non lasciarglielo fare, non allearti a loro, tu sei il Mare che non ha confini.

L'immensità sta nella goccia che non ha forma, eppure nella tua specie a volte prevale il movimento opposto, il culto di ciò che è estremamente piccolo, cieco, che è isolato, il gusto del meccanismo. Prevale la distruzione, per arrivare velocemente alla fine del processo che non trova un senso, una direzione. Così vi separate con barriere futili dalla Fonte, che è bellezza senza identità, pronta a mutare e a rinnovarsi senza passare dalla dissoluzione, perché nella forma l'energia muore.

Rovescia il tuo sistema, ma non con facili ribellioni e soluzioni a breve termine, non per salvarti la vita, perché ti sto parlando di una Vita più grande, non del tuo cuore ma del cuore di Madre Terra, del cuore di questa terra soffice che sta mutando e chiede di essere Te.

Con te, allora puoi sentirla, in te, nei tuoi momenti di Unione ogni giorno, accettando la sua estrema vulnerabilità e apertura. Così non puoi confonderti e diventerai forte. Forte per estirpare le radici dei cerchi che non si chiudono, per proteggerti dai sogni che diventano incubi e trovare la via per arrenderti e non mettere barriere tra te e lo Spirito.

Arrendersi, rendersi disponibile è svuotarsi, è cominciare. 

Allora potremo camminare insieme. Ti chiedo: "Sai chi Sei e dove stai andando? 

Questo è l'inizio di un nuovo viaggio.