La luce del Cigno

31.07.2018

Dove guardi quando punti gli occhi verso il Cielo? Qual'è la luce che ti chiama mentre ti veste la notte e puoi scomparire alle tue stesse forme, ai tuoi giudizi, a ciò che ti tiene ancorat@ al margine e non ti permette di spiccare il volo? Sì, la notte è l'ultimo vestigio in cui spesso ti nascondi, l'ultimo rifugio per quelle stelle che si accendono dentro e si vedono fuori, sciogliendo i falsi idoli. E' quel fuoco celeste che non puoi definire che li dissolve, ogni notte e ripetutamente, ogni volta che ti accorgi di camminare nel luogo dove non esiste distanza. Allora riconosci le fattezze di quell'imbroglio, dove con un gioco di specchi, ciò che è disumano si traveste d'oro e si siede sul tuo altare.  Ma senza lottare, puoi sopraffarlo con i tuoi sogni più fragili, quelli che ancora palpitano sotto la pelle quando ti svegli e sei di nuovo qua. 

Perché c'è una dimensione in cui non si può mentire a sé stessi, è quella della soglia, dove morire e rinascere sono una sola indissolubile forma di creazione di nuovi spazi per l'Anima del Mondo. E' la dimensione del Cigno, quella che vedi lassù, quando cerchi una geometria tra i fuochi celesti e lontani. Perché vieni da lì, la riconosci e ti affanni a coltivarla nel tuo giardino dagli splendidi fiori notturni. 

Al di là, nel mondo invisibile, varcata la soglia il Cigno cambia forma, è uno Spirito luminoso dal soffio d'argento, che abita i crateri della Luna, quando si riempiono d'acqua di Cielo. Ma accanto a te, nel tuo al di quà denso e spesso vinto dall'alternanza tra il dubbio e la fiducia, è una presenza discreta e invisibile, che puoi avvertire solo quando non hai più paura. Nella strada che porta alla tua Verità il Cigno a un certo punto ti trova e ti dissolve, scioglie tutte le tue maschere, e ti fa entrare nel Regno dell'Appartenenza, che è un fiume inarrestabile, trasparente e profondo come il Cuore di Madre Terra.