La via delle piccole luci
Ci sono delle piccole pietre che suonano quando il tuo piede le percorre. Sono le pietre che conoscono il tuo suono, cristalli così puri da ricordare il bagliore delle tue ere, il peso delle speranze, la spiga di ogni tua certezza. Sono nate nel ventre caldo del Vulcano, quando la Madre creava nel Fuoco ogni notte e nei giorni senza tramonti, quando non c'era ancora il nido di silenzio in cui si sono schiusi gli alberi. Sono ancora sparse nella via quelle scintille mai spente, che ora hanno una corteccia trasparente attraverso la quale possono riflettere. Ti aspettano e ti desiderano, per quanto quel richiamo ti potrà sembrare lontano dal tuo mondo di polvere, la loro vibrazione continua ad essere ascoltata, si ripete tra le pieghe del tempo.
Solo toccandole si accendono, eppure quella luce non scende né sale, la senti senza vederla, come un calore che si espande nelle mani, tra le dita-piume su cui percepisci ciò che è sottile e s'impiglia nei tuoi sensi per nutrirti della vita che cresce più in alto. La manna.
Insieme, tu con i piedi increduli e il passo lento, io con gli occhi dei fiori che non si chiudono nella notte, percorriamo la via delle piccole stelle che sono state pietre, che sono stati suoni, che sono stati mille specchi che raccolgono la luce Viva, quella che sceglie di tracciare spirali dove prima non nasceva niente.
Il tuo risveglio non è come un occhio che si apre, piuttosto è come un suono che viene ascoltato e guida un passo dove non ci sono strade e sceglie un ritmo tra una moltitudine di movimenti. E' decidere se partire con le mani piene oppure se lasciare che il vento risuoni nei vuoti che finalmente hai raggiunto.
E' risuonare, suonare con ciò che ti sta aspettando e tu ancora non conosci. E' a un passo dalle piccole luci, lì dove puoi riposare.
Perché anche se sei un essere immortale, ti lasci irretire dalle tue piccole paure? Trasmigri da una forma all'altra, e il tuo fuoco trasmuta rimanendo Sé.