L'alba dei lupi

29.10.2019

Quando è più fredda la notte, quando sulle spalle porti un buio fitto senza tempo, e riconosci appena i suoni delle tue ossa che risalgono il sentiero, un passo dopo l'altro, entrando nel più grande spazio che ti ha mai avvolto, il vuoto, senti cadere la paura come un corpo esanime al di là della riva ed incontri il tuo Lupo. E' lui che richiama l'alba, con un ululato che si estende a tutte le stelle che non vedi: è un suono che si infrange come un'onda sul tuo petto di pietra e all'improvviso nasce il giorno, senza fare rumore, senza più dolore in te, senza più lotta.

Lo segui con euforia e senza più esitare quando ti guida nel cammino che s'inerpica ripido su per la montagna, non sei più stanca, le tue gambe non pesano più e per la prima volta senti che nel tuo cuore sta danzando un universo. Puoi stare al suo passo e puoi sentire il tuo respiro libero e immenso, che non è più vincolato a te, che non è più tuo,  ma che condividi con il respiro del Mondo.

Hai le mani scorticate, ti accorgi, mentre il lupo lecca tutte le ferite, lascia che la pelle si possa ricreare senza muoverti, lascia che il vento che ti accompagna possa sussurrarti nuove rotte per l'Anima Umana, e tu possa inventarle nel tuo cuore appena nato.

Su, nella grotta che conserva il calore del Sole, nell'abisso dell'inverno, ti viene insegnato come si torna alle stelle, come ci si ricorda che siamo creatori. Ma una volta varcata la soglia non puoi più tornare indietro, puoi solo continuare a mutare e camminare verso il Centro più antico di ciò che chiami Luce: l'Amore.

Quando incontri il tuo Lupo significa che hai permesso alle illusioni di morire, hai bruciato le tue maschere e ti sei innamorata della notte, da dove puoi contemplare il tuo essere Nudo, nella sua invulnerabilità e bellezza.

L'alba rompe l'oscurità, come la pianta per nascere rompe la terra. Benedetta tu che hai trovato la fame del Lupo nella tua notte.