Verde Chandra
Esco al crepuscolo, dove non distingui il tuo confine dal mio, dove il canto per la notte è profondo come se fosse l'ultimo. Quando ti sfioro con il mio manto di cristallo i tuoi occhi non trattengono il cielo sotto quella volta verde che ora è il tuo rifugio. Ti raggiungo all'improvviso, senza portarti gli echi delle maree in cui ti confondi, ma vestita di nuvole pettino in silenzio i tuoi mille capelli bianchi.
La tua età sono i miei cicli, le tue metamorfosi sono i pieni e i lunghi vuoti, sono i sogni d'argento che covano sotto le palpebre da quando mi hai di nuovo conosciuta.
Poiché hai custodito un nuovo seme, io ho potuto ancora una volta annidarmi tra i rami del Grande Albero che regge il Mondo, ripulendolo dal fango, dall'arroganza, dalla tristezza.
Hai ricordato che le stelle hanno un suono e che la tua pelle lo trasmette, lo amplifica, e lo ricompone in melodie ininterrotte. Non hai più paura di fluire nella danza della luce e dell'ombra, a volte come un fiume in piena che trascina le pietre, a volte come un rigagnolo che specchia il cielo. Per questo io posso insegnarti che la tua vita è solo un transito, un passaggio. Dal piccolo al grande e di ritorno al piccolo.
Dal colmo al vuoto, io piego le leggi della gravità a mio piacimento, le plasmo perché sono signora delle anime che cambiano forma continuamente. Sono la Porta che ti ha permesso di entrare in questa dimensione della superficie terrestre, dove hai incontrato l'aria, l'acqua e il fuoco per la prima volta.
Oggi ti invito ad entrare nell'anello verde che vedi intorno a me. Si è un'orizzonte aperto per te, ma ti avverto, è inconoscibile e non ti dirò dove conduce.
Può arrivare fino il tempio che respira sotto la terra o penetrare il cuore del sogno che piove dal Cielo.