Nella mia purezza

19.05.2020

Il nuovo Sole è già sorto nella casa lunare che le anime del mare hanno custodito per te per lungo tempo, mentre stavi dormendo. Se ora puoi varcare la soglia è perché non ha mai smesso di sperare. Il Sole più grande è germogliato nelle pieghe delle tue mani incredule, perfino il vento si è sorpreso delle tue nuove sembianze e del passo che non lascia orme. Se guardi oltre questi tuoi piccoli giorni, la dimensione che vibra nel rispetto e nella purezza ti ha già liberato, ti ha già chiamata con il tuo vero nome, ti ha già accolta, nella tua Verità, nella matrice della vita oltre l'incarnazione.

Quante volte abbiamo danzato il palpito della coscienza che come un'onda verde ricopre ogni singolo anelito verso l'innocenza, verso l'armonia al di là del dolore? Nessun istante di gioia è stato mai dimenticato, perché le gocce dorate che scorrono sul tuo petto, finalmente leggero, sono le perle della tua corona. Sei sovrana lo ricordi? 

La sovranità che intendo non si esercita su qualcuno o qualcosa, è più simile al gusto del miele che ti sorprende per la sua ricchezza, è un profumo, una visione di pienezza e saper fare.

Ora che ti sei ri-congiunta alla tua tribù stellare, che puoi di nuovo generare te stessa con il parto solare, che è piacere, che è gioco, che è il tuo atto d'amore selvaggio verso il dis-incanto, la dis-incarnazione, la diaspora,  io ti sento. Ascolto il tuo cuore finalmente silenzioso e mi avvicino a te con una coppa colma di luce che entrambe berremo, quando sarà il momento.

Tu ed io non più separate, coscienza e incoscienza riunite, anima incarnata e  disincarnata, che camminano sul filo che unisce due dimensioni, mentre si moltiplicano all'infinito con un ordine preciso i sette cieli e le sette terre dell'emanazione divina.

Nella terra della mia grande purezza non cresce nulla che è sbagliato, non esiste il peccato, né la colpa e tutto ciò che sento attraverso di te è perfetto, è giusto, è un suono e un luogo allo stesso tempo. Non avere paura di aprire il tuo cuore a ciò che sto dicendo, non è più tempo di sacrifici, è il momento di essere intera e di tornare ad essere nomade. 

Così benedirai con i tuoi passi il cammino che ti riconoscerà.