Nido di stelle

27.03.2018

Ti prendo per mano stavolta, non voglio solo raccontarti una storia. Camminiamo insieme queste parole, diventiamo un fiume brillante percorso da miriadi di vite invisibili, una valle di ulivi che si riempie di canti mentre l'alba la illumina, una montagna incandescente che brucia di sete nell'ora più calda, un deserto costellato di rose. Fremi quando avvicino le mie labbra dorate al tuo orecchio, quello che dico vibra nella tua anima d'acqua, dandole una nuova forma, creando l'immagine che ti svela e ti purifica, se ti lasci portare, se ti fidi della voce che porta il nome di una Stella.

Sento che la tua mano potrebbe sgusciare via dalla mia. La fiducia è una parola molto ferita, è stata presa di mira e umiliata nel tuo mondo a lungo, per centinaia di anni, per un tempo così incerto che non lo puoi contare, è stata molte volte scissa e ricomposta con altri suoni, con altri significati. Le menzogne e la manipolazione sono state innestate sino al centro del suo movimento, impoverendola, invertendola fino a farla diventare un vuoto che divora. 

Fede, credo, fedele, sicuro, certo. 

Parole che legano con corde di ferro.

Ma c'è un luogo in te dove la fiducia è un suono che emette ancora una melodia, è ben nascosto, custodito da un guardiano che possiede le chiavi dei Mondi. Nessuno può entrare senza il suo permesso, neanche la Voce del Sole. Ma se non mi lasci la mano e ci avventuriamo insieme per quel sentiero intrecciato dove un giorno mi hai riconosciuto, potremo avvicinarci di più e vedere quel guardiano da vicino.

Ha lunghe ali di un colore brillante, tra l'indaco, il turchese e il blu quasi nero delle notti senza luna. Il suo becco è grande come la pinna di uno squalo, ha lunghi artigli affilati, le sue zampe somigliano a quelle di un orso. Emette uno strano suono, sembrerebbero fusa, se fosse un gatto, mi dici. Quella vibrazione la conosci, l'hai sentita fin da quando non eri più grande di un seme di luce nella grotta dei sogni di Madreterra. Eppure non riusciamo a guardare quel guardiano negli occhi, perché quel suono, avvicinandoci, diventa insostenibile per la tua anima, la scuote e la fa tremare fino a farti precipitare nel vortice di uno sgomento che ti fa tornare indietro.

Allora per oggi rimaniamo qui, al margine della tua paura, provando a immaginare da lontano quello che quell'essere meraviglioso custodisce. Da qui lo puoi ancora scorgere, con le ali ripiegate, accovacciato nel suo Nido di Stelle, mentre si liscia le piume, quieto come le acque di un lago. Sì, in quel nido si cela la tua vulnerabilità, c'è la tua anima nuda e senza maschere che canta. Così nascono le Stelle, proprio quelle che tu cerchi al buio, nel Cielo fuori da te....