Nome d'acqua

04.05.2021

Lascia che i tuoi passi ti portino verso il Tempio, loro sanno ancora dov'è, i tuoi piedi scalzi che ora non hanno più paura di ferirsi. Se la tua mente ancora ti disturba e ti vuole convincere del contrario, dille sottovoce che stai solo sognando. C'è una porta nel bosco, è piccola, è molto piccola. Per passare devi fare piccola la tua persona, la tua personalità arrogante, e tornare all'entusiasmo della bambina che giocava con le aquile nei picchi innevati.

Io riconosco quel colore quando entra nella tua anima, lo percepisco come il fluire di un fiume inarrestabile e quando succede posso avvicinarmi così tante a te che entrambe sentiamo il suono della resina che esce dalla corteccia e le nuvole che si fermano nel cielo.

La porta si apre non appena tocchi quella chiave in te, la chiave della luce che ti riconduce all'innocenza, alla purezza non più distinta dall'esperienza del frutto che ha reso il tuo corpo lunare e fuggitivo.

Quando entri nel tempio riceverai un nome d'acqua, incorrotto e incorruttibile. Se viaggi tra le dimensioni con la musica di quel nome non ci saranno predatori che potranno seguire la tua traccia, né fuori né dentro di te, e il tuo cammino sarà indisturbato.

La struttura di controllo che ti ha tenuta lontana da me, lontana dal bosco, lontana dal tempio, è diventata polvere mentre hai varcato la soglia. Polvere di macerie ora è quello che rimane fuori, le macerie lasciate dalle armi della paura e dalle lunghe assenze del Sé.

Dentro il tempio invece trovi l'odore notturno dell'estate, trovi campi ricoperti di erba incolta e tanti, tantissimi cardi, che cantano nel vento la loro vittoria ignota, la vittoria del cuore che ha curato le sue spine e ha trasformato il veleno amaro del dolore nella coscienza splendente della sacerdotessa.

Senza veli il tempio è sopravvissuto agli incendi, agli eccidi, alla crudeltà che ti ha messa al mondo senza memoria. Non c'è stata oscurità che l'abbia potuto intrappolare, perché si è generato ogni volta che una nuova creatura ha riconosciuto la Madre Terra e le stelle come la sua vera origine, ed ogni volta, per milioni di istanti si è ricreato nella sua dimensione di soglia indomita, selvaggia e integra, e permane indistruttibile.

Il tempio non ha confini per questo i tuoi primi passi hanno risuonato come un battito di ali di farfalla, perché senza spazio né tempo, il silenzio porta in sé tutte le melodie.

Sono i tuoi primi passi che ti fanno ricordare l'essenza del tuo viaggio. 

Bentornata, messaggera dal nome di acqua!