Omphalos

29.01.2019

Sono ora, sono qui, apro quelle porte che un giorno hai chiuso senza sapere, sono la pietra che tu cerchi ma non che non si fa vedere. Sono, al di là delle tue divagazioni, il Centro del tuo Essere, quindi non una piega tra le tue visioni, non una traccia dei tuoi tanti viaggi, ma una precisa posizione nel tuo movimento, un riposo nel tuo tempio. Se non mi trovi è perché mi cerchi nei posti sbagliati, mi pensi fuori da te, in tutto ciò che ti soddisfa, ti compiace, ti rispecchia. Ma io non potrei essere più lontano da lì, e ti vedo barcollare come su dei trampoli quando potresti camminare con i piedi nudi e sentire che non ci sono ostacoli al tuo andare.

Vuoi scalare la Montagna pensando che è così che ti avvicini al Cielo, ma se non sei generosa come pensi di conquistare anche solo uno degli appigli a cui poter affidare il tuo peso? Come puoi fidarti della Montagna se non la conosci, non la onori, non l'ascolti. E' così mi cerchi fuori, mentre io sono dentro, più al centro del tuo respiro e ciò che vedi fuori è solo una proiezione dei tuoi tanti passi falsi.

Io sono la medicina che poi generare, avvicinandoti a me ti avvicini all'essenza del tuo colore, del tuo suono. Generare la propria medicina è lasciare che la morte non ti tenga come un cane alla catena, ma vuol dire creare una speranza. Proprio quando intorno tutto è colmo di disperazione e non c'è nessuno spiraglio per l'amore.

Non ti parlo del falso amore, quello che è solo bisogno, né di un amore così alto che profuma nell'assenza. L'amore che puoi stringere è quello che comincia quando ti riconosci e smetti di calcolare quanta ombra ti separa dalla Luce. Quando ti innamori del tuo sguardo che è piccolo che è immenso, che è un cunicolo, che è una scintilla che arriva da chissà dove e se mi trovi riuscirai a sentirlo quel non luogo da dove viene.

Sono al centro delle tue connessioni, ma non puoi trovarmi senza  compassione, non sono né rigido né morbido, né stabile, né mobile, io divengo ciò che scegli, e non trattengo. Rilascio, invece e apro perché mantengo un respiro libero, è questo il mio segreto, se mi cerchi, se sei sulle mie tracce, non dividerti, abbraccia l'intero spazio che abita la luce e l'ombra. Ecco lì mi puoi sentire.