Piedi alati

12.11.2019

Corri sul lago increspato dal vento, prendi velocità dove le nuvole nascono dall'acqua e apri il tuo cuore come se fosse una vela, con i colori dell'alba.

Fino a con-fonderti con la corrente dell'Est.

Nel soffio chiaro che entra ed esce ti senti UNA con il sogno della terra appena risvegliata, che mai si posa, come stormo di uccelli che viene da altri mondi, e continuamente muta forma, purificandosi fino a potersi guardare e riconoscere.

Un impulso ti guida verso il Sole, più forte della gravità della terra che ti ha voluto animale della superficie e ti ha insegnato a camminare, più potente del carico che ti sei presa sulle spalle e che ti piegava verso il basso, verso quel dolore che era tutto ciò che conoscevi da quando eri arrivata qui.

Un impulso ti ha guidata verso la grotta ai piedi della montagna di cui non si vede la cima. Hai impiegato molte lune per arrivarci, con gli anelli di ferro e le catene alle caviglie che hanno divelto tutte le tue certezze, rompendo la carne, rendendo incerti gli orizzonti, rendendoti vulnerabile ai tuoi predatori, e costringendoti al passo corto. Ma un giorno ti sei messa in cammino, quando hai sentito nelle tue ossa sonanti che niente è più spaventoso della tua cattività, e quando te ne sei accorta, non hai potuto più ignorarti.

- Nella grotta si muore per rinascere, pensi di essere realmente viva se non conosci nessun altro passo ? Ti dissi una notte senza Luna.

Quando raggiungesti la grotta mi trovastri all'entrata, cogliendo piante che curano i tagli alla radice. Entrammo insieme nell'antro dove ci aspettava un custode del Tempo, un piccolo serpente nero profondamente addormentato e restammo in silenzio, con il cuore finalmente calmo.

- Taglia gli anelli che ho alle caviglie ! Dicesti uno dei tanti giorni - Oppure tagliami le gambe! Voglio uscire da questa caverna con o senza vita per conoscere il passo leggero della libertà.

Hai trovato il coraggio, Anima incarnata.

Così, un raggio di Sole entrò con il vento, percorrendo i lunghi corridoi della grotta e il serpente si svegliò.

Tu ricordi solo che avvolse le catene che fermavano i tuoi piedi. Ma io ti ho sentita ridere e uscire dalla grotta correndo sul ghiaccio che la circondava e ho visto spuntare ali forti sui tuoi piedi liberi.

Poi, un giorno di primavera, quando il ghiaccio non fu che un ricordo, imparasti a correre sull'acqua.