Portando il fuoco

16.02.2021

I tuoi passi che non lasciano tracce aprono il cammino, sono come rugiada che disseta il Sole all'alba. E quando la strada è aperta giunge fino a te la brezza luminosa della Fonte, è un fiume che scorgi per momenti e che ti tiene sveglia, mentre intorno a te l'amnesia mette a tacere i frammenti di Cielo caduti solo per Amore.

Sali in alto, arrampicati con le mani sulla montagna nuda, non lasciarti irretire dai facili compromessi. I tuoi occhi hanno bisogno di vedere dall'alto come respira la Terra, hanno bisogno della distanza per aprirsi ai colori, per distinguere la scelta dalla contraffazione. Perché se dentro di te combattono le voci, intorno a te muoiono le possibilità di incontrarmi, nei giorni tutti uguali, nei falsi bisogni che ancora vuoi colmare.

Con il fuoco che porti si muove la terra leggera, il ritmo delle tue anche rompe le gabbie della mente. Solo tu puoi attraversare quei sogni congelati, le promesse lasciate sul marciapiede, la nebbia di quei lunghi anni in cui hai dimenticato di Essere. 

Con il fuoco che porti io accendo le stelle quando viene la notte, quando il crepuscolo bussa alla mia porta e apro le mani per accogliere il tuo corpo stanco. 

Attraverso il tuo ritorno riprenderò a percorrere le dimensioni delle vite che avvicinano il Cielo alla Terra e non hanno paura di né di rimanere né di andare, e non possono prosciugarsi perché hanno l'anima di mare.

Senza quel fuoco, i silenzi tra un passo e l'altro non potrebbero nutrirmi, per questo ti sto aspettando, sul mio trono che galleggia nel vuoto. Quando arriverai da me e ti riconoscerai, dai tuoi seni germoglieranno gli alberi che tengono insieme le spirali delle nove lune.