Prima dell'alba

03.05.2022

Lungo i bordi delle antiche mura ti muovi di notte prima dell'alba. Con i tuoi passi silenziosi scavi un solco invisibile come il disegno di un labirinto a forma di chiave. Che dimensione mi stai aprendo Anima Amata, con i tuoi piedi scuri che conoscono il nettare dell'acqua buia ma hanno dimenticato come tornare alla luce?

Nella città antica c'è ancora il tuo profumo, serpeggia vivo il tuo ricordo. Sotto le colonne d'argento scolpite dalla Luna, accanto alla sabbia fine del fiume, sotto l'ombra della Palma alta fino alle stelle i cui datteri nutrono le costellazioni.

Prima del sorgere del Sole ti sento arrivare e anelo le tue mani d'acqua mentre muoio di sete nella mia piccola cella senza porte. La mia lingua è il deserto, le mie parole sono ormai secche e vuote e il vento le attraversa suonando litanie sconosciute.

Eppure, proprio quando il mio petto si arrende alla desolazione della tua assenza, ascolto il liquefarsi di una sorgente che sussurra come sogno, che canta come un seme, che è vicina, molto vicina a noi.

Allora in un istante la fiamma del mio Amore ricomincia a respirare, a lenire come un balsamo le mie ferite antiche, a riscaldare l'ultima scheggia fredda della notte a diventare circolare, come lo spazio in cui ti incontro, lo spazio vasto della fiducia.

Proprio quando mi attanaglia il dubbio, proprio quando ringhia la paura, i tuoi passi improvvisi mi sorprendono e il tuo profumo mi solleva.

Arrivi tu immensa e chiara, poco prima che il Sole ritorni a scacciare le ultime ombre nascoste negli angoli del nostro mondo. 

E la sorgente diventa una cascata che crea il suo letto radioso, sulla nuova terra, sul mio nuovo antico corpo.