Quando il tempo scomparve

30.07.2019

Comincio questa storia da quando il vento iniziò a lasciare segni sulle tue spalle nude. Fu il mio e il tuo ritorno alla memoria, al vero Sé e quindi alla speranza. Dopo tanta strada al buio, percorsa a denti stretti, il corpo indurito delle deprivazioni di chi prima di noi non aveva conosciuto il rispetto, né mai l'Amore. Quella dolcezza che forgia la pazienza per ricucire le impronte feroci lasciate sulla pelliccia della terra arsa. Ecco, ora inaspettatamente, siamo giunte a una radura da dove il Sole nutre le orchidee e possiamo disarmarci insieme, togliendoci il peso che ci piega le ossa a vicenda. 

Così, mentre ti spoglio vedo passare ere sul tuo viso che si trasforma, e Madre Terra comincia a parlarmi la lingua di alberi che radicavano nell'Anima. Così, mentre mi liberi, si muovono al buio mandrie di cavalli che raggiungono il limitare del mare. 

Così, quando ci ritrovammo spalla contro spalla, tu a guardare l'alba e io a lasciare andare il tramonto, si aprì un varco nel silenzio imposto e cominciò a crescere la Luna. 

Il tempo scomparve allora, come una nuvola che passa veloce e cambia forma spostata dal vento, e con un rantolio vedemmo disgregarsi le pesanti tele che ci tenevano prigioniere in stretti coni d'ombra. 

"Mi ricordo", sussurrasti al mio orecchio. Le corde del cuore possono suonare così forte da rompere le scale del tempo che non conducono al Cielo. E quando mi voltai, si unirono in noi gli orizzonti di luoghi che fino ad allora erano stati separati.

"Io mi fido", ti ho risposto, per questo puoi cambiare il tuo destino. Quando il vento lascerà segni sulle tue spalle nude, vuol dire che sarò accanto a te per decifrarli.