Quando mi cerchi

23.10.2018

Ecco io non mi posso nascondere se tu mi vuoi incontrare, solo che non è ancora tuo appannaggio comprendere l'importanza della tua volontà. Le tue mani di seta io le conosco, le ho sentite lasciare fiori sulla mia pelle ruvida, le ho sentite stringersi intorno ai miei fianchi, aggrapparsi alle montagne nude che non lasciano più appigli, le ho sentite sanguinare quando non ti restano più sogni da sfregare, per ottenere quel fuoco diamante a cui aneli.

Quando mi cerchi si allineano i nostri passi in un cielo che non ha colore, si addensano nuvole di luce per creare strade nuove, da percorrere che non riconosci, ancora, perché è l'alba, solo e c'è la giusta luce per intravedere i contorni di ciò che non è ancora.

Intorno a te si accendono lunghe spirali con cui ti muovi senza più esitare. Ora che hai ingoiato la Luna, non puoi più dormire, non puoi più venire a patti con il tuo antico senso di inadeguatezza e con fiducia ti ostini a rimanere più vicino a ciò che finalmente hai conquistato con una pazienza senza limiti, il senso di te.

Allora, ecco cercandomi io ti trovo, mentre frughi lunghe lettere per concludere percorsi e chiudere anelli, ti trovo mentre vibri come prima di un tramonto e mentre lasci andare quel breve atto di esistenza ecco che una nuova vita ti chiama con un nome che ancora non si è posato sulle tue paure.

Un nome che è musica senza interruzioni, acqua pura che viene dalle stelle e feconda tutto quello che hai creato mentre ancora non sapevi che dare vita significa sopratutto lasciare la morte.

Così intorno ai tuoi fianchi io posso cominciare ora a tessere una nuova cintura, una nuova costellazione di significati che fra non molto saranno nel tuo corpo brividi, sigilli e valli strette dove scorrono fiumi di stelle.

Quando mi cerchi io sarò sulla riva del vento ad aspettarti.