Ubbidienza o sapienza
Dove ti porta questa imbarcazione senza timone? Dove conduce il sentiero sulla scogliera quando cala la nebbia? In quale cerchio della tua spirale hai perso la luna come guida?
Giri su te stessa, in un vortice senza cerchio, creando, ricreando e credendo all'illusione poiché ti hanno insegnato ad ubbidire, anche quando l'ordine che ricevi è senza senso, è carico di morte e ti porta verso l'abisso.
Ma la tua anima non è qui per essere sottomessa, indottrinata, addomesticata. La tua anima è per sua natura irrequieta, irrisolta, indomita, poiché viene dall'acqua del Cielo e a lei torna, carica di sale.
Il sale è la sapienza, e per quel granello, a volte bianco e a volte trasparente, sei scesa da spazi siderali che si espandono eterni per caricarti del peso e della responsabilità di un passo verso l'Ascensione della Vita.
Un piccolo passo, poiché per venire fino al mondo materiale hai dovuto rimpicciolirti tanto, poiché la porta d'entrata è poco più grande di un granello di sabbia.
Ma nel ristringerti hai dimenticato che tutto ciò che puoi conoscere è di passaggio, è in transito, e che anche l'Essere più complesso lascia le sue forme e scioglie i suoi colori quando arriva al Mare.
In questa corrente ininterrotta tu, quando ti svegli, cominci a riconoscere le sciocche convenzioni che portano lontano dalla vera sapienza, dalla vera luce, dall'umiltà di cui hai bisogno per radicare nel Cielo.
Cominci a riconoscere chi si cela dietro a quegli ordini. L'ottusa volontà di possedere un potere sugli altri che svuota, che preda, che costringe. Così, senza preavviso, un giorno non potrai più ubbidire.