Sotto Sopra

15.01.2019

Quando la vita ti capovolge e ti immerge in quel fango celeste che c'era prima che tu potessi lasciare tracce, cominci a conoscere la misura della tua impermanenza. Anche se, quando provi a calcolare con i binari della mente, con strumenti non tuoi a cui però credi ciecamente, non ti è possibile uscire dal poco e accedere a ciò che tu chiami "miracolo". La compiutezza del tuo Essere nel tempo che scegli ha un sapore ignoto, e passi la maggior parte dei tuoi giorni a barcamenarti per non inabissarti contro scogli senza mare. 

Anche quando mi senti vicina, quando smetti di misurare i tuoi passi e credere nelle tue certezze. E ora che mi ascolti, anche ora c'è una tempesta nella tua mente che ti ruba per metà e fa saltare i tuoi allarmi. Tanto tempo camminando stretta alla tua maschera che non ti accorgi ancora che la terra non è piatta...

Io sarò invisibile, ma tutto ciò che vedi prima si crea nella dimensione che non è accessibile ai tuoi occhi. Tu stessa, il tuo corpo, i tuoi pensieri prima che diventino azioni, il tuoi desideri, il tuo amore, le tue carezze. Tutto viene da quel mondo e a quel mondo fa ritorno. Non c'è nessuna separazione che ti possa tenere realmente fissa in una dimensione, se vuoi uscire dall'illusione devi essere davvero disposta a chiudere gli occhi.

A capovolgere il tuo sguardo, rivolgerlo verso l'interno, che è l'unica verità che puoi conoscere e vedere l'esterno per quello che è: una sottile illusione, un flusso incessante di ombre e luci più inconsistenti di te...  

Insomma mi hanno inculcato un mondo al contrario, mi dici.

Se non camminassi sottosopra sapresti che sei un Essere infinito e il tuo passo sfiorerebbe l'acqua senza incresparla.