Vicina

10.09.2024

Il segno che ti lascio sulla pelle è come il sale del mare, un'invisibile e continuo eco che ti ricorda la tua origine. Nulla può fermare il tuo andare e il ritornare sotto un'altra forma. 

Il segno che lasci al tuo passaggio può essere un enigma a volte, qualche volta un colorato altare, un sollievo dorato o uno strumento di precisione per misurare l'ampiezza del Sole.

Chi sa leggere i segni spesso si discosta dal linguaggio abituale, poiché è consapevole che non può esprimere niente di più che convenzioni e questioni irrisolte. 

Chi traccia i segni spesso si rende conto troppo tardi di quanto è importante cancellarli per continuare a fluire, per non interferire nel cammino altrui, essere e permettere di essere liberi.

Chi non riconosce i segni ha così tanto bisogno di farsi vedere che finisce per essere l'unico protagonista della sua storia.

Ma nessuno però può esimersi dal lasciar traccia, armonica o disarmonica che sia, perché ogni respiro porta con sé un'onda che proviene dal più lontano dei Tempi.

Allora accorgiti di quante stelle si muovono sulla tua pelle, di quanti disegni segui affinché non ti sia vano il camminare. Sii consapevole del linguaggio con cui ogni giorno il Cielo lascia il Suo segno celeste sul tuo corpo di polvere.