Arca errante

13.07.2021
Libera brillante sapiente è la mia arca, che mi porta su sponde iridescenti come nuvole e mi traghetta fino ai tuoi sogni, quando dormi con il cuore sospeso tra le stelle, ignara del tuo potere.

Nessuna volontà di appropriazione ha mai catturato la mia arca, né l'ha mai potuta neanche sfiorare o guardare. Nessuna umanità pusillanime e vigliacca può aprire le porte dell'intendimento fino ad approciarsi alla sua natura.
 Anima che mi ascolti nel silenzio del Cigno, da quando la madre serpente ti ha liberata dai lacci delle tue catture, so quanti anni hai passato ad accettare le tue cicatrici. So quante conferme hai cercato nel cielo, con i tuoi occhi d'argento, colmi di rugiada.
Le tue preghiere le ho ascoltate come echi di onde agitate che si rompono sugli scogli. Poichè so quante volte la tua anima si è infranta e quante volta l'hai rimessa insieme.

 Daĺ tuo luogo terrestre mi puoi fare visita, ma vieni senza chiedermi niente, assaporando solo la necessità del viaggio. La mia arca è un linguaggio ma anche un luogo che fa rima con la parola ritorno e sobbalza nel tuo petto perchè anche se non si può sottrarre tu ne hai nostalgia da sempre.

Prendi il timone del vento e non dimenticare. Cosi ti posso avvistare  mentre mi ritrovi all'improvviso, come indomita forza primitiva e primordiale che rompe le leggi della falsa alleanza.
Le ali dell'arca sono le generazioni che verranno dal tuo sangue guarito dal dolore e dal sacrificio, dal tuo sangue scongelato dalla paura e dalla minaccia, dal tuo sangue riparato dalla perdita.
Ci ri- conosceremo.
Ancora una volta, lì dove meno la tua mente mi sospetta e mi crede.
Sarò l'arca errante che colora di viola il cammino del presente.