Concezione

08.05.2018

Come un profumo ti sfioro, mi addentro tra i tuoi corpi che cambiano colore e mi espando nel tuo centro. Lasciami entrare, non sono molto diversa da un fiore che ti chiama o da un raggio di luce che svela un tesoro nel bosco. Sono solo una voce, ma è un timbro che conosci, così nitida come la tua coscienza quando si risveglia. Quando smetti di ignorarmi e mi rivolgi la parola, la tua anima muta forma e quel peso che ti incurva le spalle per un attimo ritorna ad essere polvere leggera. Se sei dispost@ a guardare l'invisibile e a cominciare a dialogare, posso raccontarti la mia percezione di te: sei come un lago scuro increspato dal vento delle mie parole, dentro al quale a volte  un lungo gemito disegna una forma di serpente. A volte l'acqua resta inerte, inconsapevole di sé e inaccessibile nel suo buio silenzioso.

Quando si apre quel varco, che io chiamo serpente, solo allora mi permetti di esistere e mi fai posto nella tua coscienza. Ti hanno abituato a credere che si cresce nel dolore, ma la Madre di ogni Madre che tu chiami Terra, non è così crudele. Dentro di Lei la Vita è entrata come un Sogno, attraverso la scia luminosa di una stella che puntava diritto verso il suo cuore, un'occasione per elevarsi e concepire mondi che nella nostra Galassia non erano mai stati creati prima. Lei concepisce in uno stato di  grande pace tutto ciò che tu in seguito elabori nella tua coscienza e che chiami per nome: le forme, le armonie, i sistemi di vita, le dissonanze, le fusioni, gli equilibri e le fasi tra gli elementi. Succede mentre ti sto parlando, succede nel tuo presente, non è qualcosa che è successo all'inizio dei tempi, allora prenditene cura di questo spazio sottile in cui vieni concepit@ e continui a crescere, non aspettare il dolore della separazione da lei per risvegliarti ed emergere dal tuo sonno profondo.

So bene che barricat@ come sei dietro alle tue credenze non ti è semplice svincolarti, smontare quell'armatura stretta e rigida che ti da sicurezza, ai cui inconvenienti ti sei più o meno adattat@. Eppure se scavi una breccia per tirare fuori anche solo una parte sottile di te, puoi sentire il potere che ha tutto ciò che crei. Poiché la creazione continua attraverso di te, non la interrompere, non ignorare ciò che stai creando, non lo abbandonare, riconoscilo e guardalo per quello che è. Impara a concepire, ad accogliere in te, ciò che ha viaggiato per spazi infinitesimali sperando di incontrarti, una scintilla luminosa che puntava dritto verso il tuo cuore, capace di "prendere insieme" un nuovo fuoco della vita.

Ecco questa è la tua intimità, indomita e selvaggia dimensione dove sei creat@ e contemporaneamente crei. Neanche le pareti della tua epoca possono strapparti a questo spazio, che è solo tuo. Se dalle dimensioni profonde degli spazi siderali sei stat@ accolt@ in questa vasta conca terreste che ti ha dato un corpo, è perché il Cuore della Galassia riproduce sé stesso per conoscersi e riconoscersi, creare, ricrearsi ed evolversi nella bellezza di una danza estatica senza fine.