Cuori di paglia
Nel ramo più in alto ho costruito il mio nido e quando il vento muove la montagna cullo i miei sogni cangianti. Ho una spirale così grande nel mio cuore che posso muovermi con tutto. Non ho bisogno di ancorarmi, anzi, la mia stirpe mi ha insegnato che in volo si canta all'unisono con il vuoto e che non c'è leggerezza che non punti dritta verso il Sole.
Posso stare in alto non perché ho le ali ma perché ho un cuore che si è unito al mistero e che non pretende nulla in cambio della vita. Quando la notte svanisce io canto, canto per salutarla, per ringraziarla delle mille stelle che mi hanno bagnato il mio corpo, quando la notte lascia il posto al giorno io canto, per accogliere la luce, per onorare il cielo, per far l'amore degli alberi che sono la mia dimora, io canto ad ogni alba, ad ogni tramonto.
Per questo posso vedere le cose da qui, dalla purezza e dalla perseveranza di chi è umile e risplende come il sole, di chi condivide le risorse e conosce il crescere della luna come un immenso intreccio di anime.
Da qui il tuo mondo che brucia è come un animale braccato che ha perso il suo istinto e cerca riparo dove non ha più scampo. Un mondo esausto, che davanti a sé vede solo il supplizio perché ha dimenticato l'incanto e ha rinnegato di essere stato partorito per conoscere e creare e non distruggere.
Sono i cuori di paglia a bruciare, da qui li distinguo chiaramente.
Ma credimi, è un incendio necessario perché non sentire, non amare, non ricordare e continuare ad alimentare la menzogna e l'illusione ha prosciugato, disseccato, indurito così tanto gli spiriti che con un po' di calore prendono fuoco e si dissolvono nel vento.
Questa è la siccità di cui soffre la terra, che tu non conosci perché hai ancora l'acqua nel cuore, senti le profondità, i flussi, le voci della cascata che si muove dentro di te.
Ecco, segui l'acqua e troverai il cielo, segui il cielo e troverai la montagna, poi prendi il coraggio di arrivare in alto e lì ci incontreremo.
Sei ancora libera e la tua acqua si sta pulendo. Vieni a ricevere il dono dell'altezza.