Il suono dell'alba

24.12.2019

Come suona in te questa notte limpida e senza confini? Come muovi i primi passi verso una nuova danza, verso una nuova forma di inventarti il cammino? Come ti dimentichi che sei già stata in cento vite qui, ad amare questa notte infinita e come ritorni ad innamorarti ancora di lei, come rincasi a piedi nudi alla memoria della Terra, alle sue radici bagnate, con lo strumento sempre più luminoso che è il tuo corpo, dove ogni cosa che accade si riflette sulle stelle?

Ho sentito i fiori cantare per te prima dell'alba e un torrente di fuoco si è liberato dal mio cuore ed ha cominciato a sciogliersi quel disegno nel quale tu non c'eri. Un lungo silenzio l'ha reso una possibilità che si è allontanata come  nuvola fugace, mentre ti ho sentita bussare alle porte del sogno. Allora mi sono preparata, ho aperto le ali per poterti avvistare, e sono volata più in alto dell'ultima luna. Poi, all'improvviso ti ho vista uscire dalla dimensione del bosco, che una volta era il mio rifugio, e ora è il mio regno.

Ora corri, corri e non ti fermarti, sai che il tempo sta dalla tua parte se ti muovi, corri con i tuoi sogni e i tuoi spiriti animali che ti preparano la strada, mentre ti seguo dall'alto, sono il tuo falco, sono il tuo angelo, sono il simbolo che cerchi, sono la tua promessa, sono la tua freccia e la costellazione che ti ha vista nascere.

Così, mentre ascolto il bosco che si apre al tuo passaggio, le foglie che accarezzano le tue cicatrici senza ferirti, la terra umida e morbida che risuona con i tuoi passi, rimango immobile sul ramo senza corteccia dell'albero del Cielo a collegare le stelle che non smettono di risuonare e di ridere ora.  

E in questa notte che ancora una volta ci fa incontrare, accade quello che mai era accaduto prima. Sento il suono delle tue lacrime scendere lungo la china della montagna.

Ed è quel suono che mi muove, allora esco dalla tua notte e tu mi chiami alba.