Indomita

23.08.2022

Giorno dopo giorno cresce in me un vento che prima non c'era.

Ma che cos'ha di diverso dall'aria che danzava sulle tue palpebre chiuse? Tu che sei stata addormentata per anni e non ti volevi svegliare neanche sull'orlo del baratro! Tu che preferivi dimenticare e nutrire le strade che allontanano dal cuore.


È un vento che parla, un E-vento che ha rotto il silenzio dell'isolamento. Mi sorprendo ora di non averne più paura, e quando mi risponde non lo ignoro, non lo imprigiono nei labirinti della mente, lo lascio libero invece, libero di guidarmi. 

Non me ne preoccupo quando scompare, e non lo aspetto, ma avanzo senza dipenderne. E quando ritorna ricordo che il mio corpo fisico è duttile come una foglia e si nutre di luce, non è cibo per le ombre.

Cos'è cambiato allora da quando hai ascoltato per la prima volta il suono che ti ha portato?

Si è sbriciolata la prigione al centro del mio petto. Non è successo in un istante, ma in un tempo circolare, in un cerchio di presenza e amore. L'io domata, domestica, consueta e mansueta si è dissolta per sempre, poiché era polvere che altri avevano impastato.

Ho sentito la mia anima come mai prima indomita, integra, nell'indicibile forza di ritornare alla sua casa.

Insieme a lei è tornato questo Vento.

E ora lo sento crescere nella notte,  e mi dice che è il soffio della vita che non ho vissuto.