Passi sacri

03.09.2019

Tanto è sottile il passaggio da uno stato di coscienza a un altro, tanto è impercettibile il confine tra la nuvola e la pioggia. Mentre le guardi passare le nuvole, non ti accorgi delle loro euforie, del loro terrore, del loro far spazio alle forme senza sosta. Eppure percepisci che quello stare e quello sparire ti riguarda ed è profondamente radicato dentro l'oceano in movimento dei tuoi sensi. Una somiglianza, una reciprocità, una lunga storia di rispetto e di lontananza, di accorgimenti e di segnali che ininterrottamente accompagnano i tuoi stati di veglia, di pena, di torpore, d'amore e di incoscienza.

Ti sei avviata nel bosco mentre si annunciava la tempesta, le vai incontro perché sai che non è fuori, perché senti già la pioggia bagnare quel tuo silenzio così intimo che nessun essere umano ha mai ascoltato. La conosci quella tempesta che ti scuote dentro, e che da fuori è appena percettibile quando i tuoi occhi si macchiano di fulmine. La conosci, e non è disperazione, ma azione in movimento di quella lunga relazione tra il tuo fuoco e l'acqua della Fonte che si nasconde in quel Cielo, a volte troppo lontano, troppo sopra, troppo distante dai tuoi passi capovolti.

Ecco, per questo oggi sono qui a ricordarti che la tua strada è benedetta e che c'è un passo proprio in cima la montagna dove puoi vedere entrambi i versanti. Puoi fermarti in quel passaggio o affrettarti per arrivare a valle, ma sappi che secondo la tua scelta puoi trovare il passo sacro che ti fa salire in sella. Sì, anche le montagne possono essere guardate dall'alto e le valli esplorate più in profondità perché il Cielo che conosci è solo una scintilla di quella meravigliosa Intelligenza che tutto permea, che a tutto partecipa, che si trasforma da una vita a un'altra vita, che non cambia la sua Luce ma solo conduce a una forma di eternità che non puoi ancora conoscere. 

Eppure, se mi ascolti, se non lasci scappare le parole, puoi accorgerti: quando arrivi al passo misterioso prova ad aprirti alla vista totale. Puoi essere orizzonte e vedere entrambi i lati della montagna. Puoi diventare quel passo sacro che ti ha alimentato e guidato, lasciando il bastone del pellegrino e sentendo come ogni radice è avvinghiata alle altre e ha una coscienza singolare e plurale allo stesso tempo.

Il tuo viaggio ora comincia in quell'altrove perché il mondo visibile e invisibile sono entrambi in te.